di Pier Luigi Zulli Marcucci
15/06/2015
Un limite tecnico non ancora superato nell’ambito del deposito degli atti mediante PCT è il numero massimo di Mb per ogni “busta” virtuale che deve essere spedita e che viene formata, come è noto, inserendovi l’atto principale noché gli allegati. Difatti, nel caso in cui la mole dell’atto e degli allegati da depositare dovessero superare i 30 Mb, riceveremo dal redattore (rectius imbustatore) il classico messaggio di errore che ci avvisa della eccessiva pesantezza della busta.
A volte è quindi necessario depositare gli atti ed allegati mediante invii successivi, e ciò accade quando il superamento del limite dei 30 Mb è notevole.
In altri casi, ossia quelli in cui il superamento di tale limite è minimo, si può tentare di ovviare al problema mediante programmi specifici di compressione PDF, oppure mediante servizi gratuiti online.
Segnalo, pertanto, di seguito un programma per Windows free ed un servizio online gratuito che permettono rispettivamente di comprimere i files PDF e, nel secondo caso, di compiere anche altre operazioni sui medesimi files.
Degno di nota è il fatto che in relazione al PAT (Processo Amministrativo Telematico) il sistema di depositò con tutta probabilità si baserà sulla funzione di UPLOAD. L’Upload consiste nell’accedere ad un’area riservata attraverso password di autenticazione e caricare sul server gli atti e/o allegati da depositare. In tal caso il problema della pesantezza della busta potrà essere superato, anche se per motivi di sicurezza dovrà essere impostato comunque un limite massimo del peso degli allegati.
Ci si augura che in una non lontana ed auspicabile evoluzione del PCT venga adottato in sostituzione del deposito via PEC il sistema degli UPLOAD.
Nel frattempo mi limito a consigliare l’adozione di una metodologia di scansione degli atti impostando la risoluzione a 150 dpi in bianco e nero per tutti quei casi in cui il colore sia irrilevante. In tal modo i files PDF saranno molto piccoli
