di Pier Luigi Zulli Marcucci
15/01/2020
Un annuncio che ha allarmato non poco gli utenti di Windows 7 è quello relativo al termine del supporto di aggiornamento gratuito a partire dal 14 gennaio 2020.
Va innanzitutto detto che, per chi avesse particolari esigenze, è possibile richiedere il prolungamento del servizio fino al 2023 a pagamento per le versioni Pro e Enterprise.
Va però detto che per la maggior parte delle utenze, private e/o professionali, non vi sono molti problemi ad effettuare il passaggio da Win7 alla versione più recente Windows 10.
Le prime versioni di Win 10 presentavano problemi di stabilità, bugs che spesso rendevano il pc inutilizzabile salvo reinstallazione.
In alcuni casi, anche recenti, si è verificato che l’aggiornamento semestrale di Win 10 cancellasse files nelle cartelle documenti del desktop/laptop.
Ovviamente chi ne è stato colpito è principalmente quella parte di utenza che non segue una sufficiente politica di backup periodico dai dati (documenti, foto, ecc.).
A volte c’è chi si lamenta del sistema di menu START di WIN 10, assai differente da quello di Win 7, ma il problema è facilmente aggirabile grazie a una utility gratuita quale è ClassicShell (qui il sito ufficiale per il download).
Questa utility permette di impostare su Win 10 il classico menu Start di Win 7 con possibilità di ulteriori personalizzazioni.
Va poi sottolineato che chi sia in possesso di un pc con Win 7 con regolare licenza, può effettuare l’upgrade on-line gratuitamente, anche se le fonti ufficiali di Microsoft indicano cessata tale possibilità, il sistema funziona ancora. La licenza di Win 7 sarà trasformata in licenza di Win 10.
E’ noto che Microsoft ha adottato la stessa politica delle principali distribuzioni Linux, con aggiornamento completo ogni 6 mesi circa. Pertanto ogni 6 mesi il sistema scaricherà l’aggiornamento (salvo che lo si voglia ritardare) e aggiornerà il tutto all’ultima versione.
Preventivamente al passaggio a Win 10 è necessario effettuare una attenta analisi dell’hardware in proprio possesso.
Di solito è la stessa applicazione di upgrade che esamina i requisiti del pc, ma non bisogna dimenticare le periferiche.
Per lo più hardware come pc e stampanti acquistati negli ultimi 10 anni non dovrebbero dare grandi problemi.
Win 10 ha un numero praticamente sconfinato di drivers già nei volumi di installazione.
Quasi tutti i produttori mettono a disposizione sui propri siti web i driver aggiornati per Win 10 e perfino per linux e MAC per il caso in cui fossero necessari.
Qualcuno lamenta che a volte la scheda Wi-Fi può non essere riconosciuta dal nuovo Windows. In tal caso una scheda Wifi formato micro in USB può essere la soluzione, anche piuttosto economica, per ovviare al problema.
Alternativa ottima a Win 10 è Linux.
Ubuntu e distribuzioni derivate, ma anche altre distribuzioni, hanno raggiunto dal punto di vista della GUI, le necessità intuitivo/pratiche degli utenti meno esperti. La loro licenza è gratuita.
Nella maggior parte dei casi, se si utilizza hardware standard, non è necessario utilizzare la riga di comando per effettuare operazioni ricorrenti ed ordinarie. Quanto alle periferiche, anche qui i drivers già a disposizione sono numerosissimi. Per le eventuali funzioni aggiuntive che caratterizzano le singole periferiche vanno seguite comunque le indicazioni dei produttori.
A volte capita che un produttore di una periferica non rilasci i drivers aggiornati, ma è sempre possibile cercare sul web quelli open per Linux, oppure verificare se la parte elettronica della periferica sia compatibile con i prodotti di un marchio diverso ed utilizzare i drivers così rinvenibili.
In ogni caso, resta fondamentale , sia nel caso in cui si utilizzi Windows 10 sia che si utilizzi Linux, effettuare il backup preventivo prima di un aggiornamento a nuova versione, nonché il backup periodico dei dati, documenti, foto, email, pec, rubriche, preferiti del browser ecc. (consiglio di effettuarlo con cadenza almeno settimanale).
